venerdì 14 novembre 2008

La tradisce su Second Life: si separano.



"Primo divorzio al mondo (passato alle cronache) dopo un tradimento virtuale. Una donna inglese si è accorta che il marito aveva una relazione su Second Life e ha deciso di chiedere la separazione. Entrambi appassionati di community multi-utenti dove si vive una vita parallela, Amy Taylor e David Pollard - 28 e 40 anni - si erano conosciuti nel 2003, e quindi innamorati, su una chat e il giorno del matrimonio, nel luglio del 2005, avevano replicato la cerimonia anche su Second Life ispirandosi alle nozze di David e Victoria Beckham. Ma è stata proprio la dimensione virtuale a rovinarli."

Fonte completa: http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_14/second_life_tradimento_virtuale_divorzio_gran_bretagna_03c01500-b236-11dd-aa9a-00144f02aabc.shtml?fr=box_primopiano

Il mio primo pensiero è stato: questi due sono malati! Però analizzando più approfonditamente la situazione e rileggendo più volte l'articolo sono arrivata alla conclusione che... sì, sono malati. Ma non in senso critico-negativo ma oggettivamente parlando, si intende una vera e proprio malattia, una sorta di dipendenza da web. Due persone sposate che passano la maggior parte del tempo con Internet che non col marito/moglie molto probabilmente devono rivedere le loro priorità. E questa è una prova di come questo tipo di tecnologia possa rivelarsi pericolosa, faccia vivere le persone in un mondo non del tutto vero e cerchi di storpiare la realtà, intendo dire, cerca di ricreare un ambiente di socializzazione reale che reale non è. Al giorno d'oggi con Internet si può fare tutto, penso che sapendosi giostrare bene nel web, non ci sarebbe nemmeno bisogno di uscire di casa. Ma questo è un vantaggio o uno svantaggio?
Secondo me questo attaccamento alla rete sta diventando troppo patologico, si perdono i valori, non si sente più il bisogno di interagire direttamente faccia a faccia, diventa tutto più facile scrivendo, passando per immagini fittizie. Ci si può nascondere, mascherare, tutto questo è meglio che rimanga un accessorio, non deve diventare fondamentale. Perchè immaginiamoci un domani in cui non si potrà più accedere alla rete a causa magari di un mega-virus che bloccherà tutti i computer della Terra, la gente cosa dovrà fare? Affrontare crisi d'astinenza da web? Io lo trovo abbastanza assurdo.

2 commenti:

Fabrizio ha detto...

ciao nicoletta.. a tutto c'è una diversità. Ci sono coloro che vivono su internet e si, sono malati del web. Ma ci sono anche coloro che usano il web per passatempo, non facendosi condizionare, ci sono coloro che lo usano per lavoro, senza rendersi succumbi della tecnologia, ci sono coloro che rendono la propria vita più semplice (vedi i pagamenti e gli acquisti tramite il web). Quindi arriverei alla conclusione che il web è un bene, una opportunità per rendere la nostra vita migliore, un modo, perchè no, di staccarsi per qualche ora dalla realtà dura del mondo.
Poi, se proprio arriverà un mega virus come dicevi tu torneremo alla civiltà della pietra. Ma siamo sicuri che sia poi così male??

alycina ha detto...

Tutto sta nell'uso e nell'abuso della tecnologia. Quel confine sottilissimo che, superato, rende una cosa utile dannosa, creandone dipendenza. Sorrido nel leggere questo intervento, di come siano fragili i rapporti personali, di come certe persone trovino rifugio in un mondo inventato e non si preoccupino del mondo reale. sorrido,per non piangere.
Mah.questo ritorno al buon selvaggio non sarebbe poi così male..