
Una vergogna, la classica raccomandazione. “Famiglie allargate” nell'ambito della stessa facoltà. Non sono voci di corridoio, si fanno nomi e cognomi, si denuncia, si racconta:
«Il ricercatore che ha vinto il posto si è laureato, ha effettuato il dottorato di ricerca ed ora è ricercatore nel gruppo di ricerca dello stesso professore che lo ha esaminato. La commissione era composta da due membri "esterni" che in realtà collaboravano con il professore presidente di commissione ormai da anni. Da notare che candidati molto più qualificati (almeno sulla carta) si sono stranamente ritirati prima dell'inizio delle prove», oppure: «Andate a vedere quanti figli e nipoti di professori sono guarda caso dei geni incompresi, anzi compresi solo da commissioni amiche. Molti di questi non sono neanche in grado di parlare un corretto italiano». Non basta?... «Le manfrine padre-figlio sono le più vergognose, ma ogni presidente/membro di commissione per concorsi per ricercatore o professore ha SEMPRE un candidato da far vincere. Accadde qualcosa di simile qualche anno fa a chimica a Firenze».
E poi la “giustificazione” che rasenta il ridicolo: «I figli dei docenti sono più bravi perché hanno una "forma mentis" che si crea nell'ambito familiare.»
Articolo completo:http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_17/reazioni_concorso_universita_60491844-b493-11dd-968d-00144f02aabc.shtml
Io personalmente ritengo che questo sia un articolo molto interessante, perchè dà voce a una realtà forse troppo "crudele". Non è una novità che nel mondo della scuola ci sia chi va avanti per merito e chi va avanti un po' aiutato (mettiamola così..), il fatto preoccupante è però che chi è aiutato fa carriera, "diventa qualcuno" mentre chi se lo meriterebbe non arriva dove potrebbe.
E' scandaloso tutto questo, perchè molti di questi "raccomandati" finiscono ad occupare posti anche rilevanti nella società, e cosa possono fare se non mandarla in rovina?
E' anche una soluzione troppo drastica "scappare" alla ricerca di una scuola in cui si ottiene quello che si merita, come coloro di cui ci sono testimonianze nell'articolo.
Certo che comunque è imbarazzante che da un paese col 48% di analfabetismo ci venga fatto notare di doverci vergognare a questo proposito.
Il fine a cui si deve arrivare è sempre lo stesso: giustizia, giustizia, giustizia.
Però purtroppo è più facile a dirsi che a farsi...
1 commento:
che vergogna..
"e disprezzo chi dal nulla si ricopre d'oro"..
dovremmo riniziare a parlare di ceti evidentemente.ed evidentemente contano maggiormente le conoscenze e le parentele e non i meriti..
buono a sapersi.
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