
Ma dove sta la chiave per "sconfiggere" questo avverario? Nella prevenzione. Eppure, come viene detto nell'articolo, troppo pochi bambini e donne effettuano i test Hiv.
Vi pone rimedio la Campagna "Uniti per i bambini, uniti contro l'Aids" che proseguirà fino al 2010 per informare e sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale, per fare pressione sui governi e per raccogliere i fondi necessari a far sì che i bambini non siano più il volto invisibile dell'Aids.
Ma il problema non finisce qui, non è isolato in quei paesi che noi occidentali sentiamo "lontani", per dirla in tono apocalittico, nessuno è al sicuro, non lo è il bambino africano come non lo è il benestante italiano, in quanto 4.000 persone all'anno contraggono il virus anche nel nostro paese.
Fonte completa: http://www.unita.it/index.php?section=news&idNotizia=73755
Nel pieno della ventunesima giornata contro l'Aids i dati parlano, e quello che hanno da dire non è per niente incoraggiante. Aids, virus di anziana scoperta, che non ha ancora una cura. Solo per il fatto che, anche se forse non per molto e non del tutto, è incurabile, andrebbe prevenuto in tutti i modi. Prevenzione, prevenzione, prevenzione. Eppure, anche se ben si sa la sua pericolosità, e sebbene certe volte sia inevitabile il contagio ad esempio da madre a figlio, la situazione non migliora perchè un malato su due non sa di avere il virus, perchè solo il 30% della popolazione italiana (nel caso specifico), si sottopone al test (la metà rispetto alla percentuale degli altri Paesi Europei). Ma perchè? Perchè non si fanno test quando è risaputo che ci sono cure per rallentare gli effetti devastanti della malattia?
I consigli sono sempre gli stessi, usare il preservativo e fare i test, perchè l'Aids non è più una malattia che colpisce determinate categorie o determinate età, non è più la malattia dei tossicodipendenti, oggi la percentuale più alta nelle modalità di trasmissione è per via sessuale, e non riguarda solo gli omosessuali ma anche eterossessuali incauti e che sottovalutano il rischio, spesso ignorando la possibilità di verificare di essere infetti.
I consigli sono sempre gli stessi, usare il preservativo e fare i test, perchè l'Aids non è più una malattia che colpisce determinate categorie o determinate età, non è più la malattia dei tossicodipendenti, oggi la percentuale più alta nelle modalità di trasmissione è per via sessuale, e non riguarda solo gli omosessuali ma anche eterossessuali incauti e che sottovalutano il rischio, spesso ignorando la possibilità di verificare di essere infetti.
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