lunedì 1 dicembre 2008

Giornata mondiale contro l'Aids

Primo dicembre 2008, Giornata mondiale della lotta contro l'Aids, giornata che unisce tutte le nazioni con una serie di iniziative, appuntamenti e convegni che fanno il punto sulla malattia. Secondo il più recente rapporto dell'Agenzia delle Nazioni Unite per la lotta contro l'Aids (Unaids), la comunità internazionale sta perdendo la sua battaglia contro il virus.
Ma dove sta la chiave per "sconfiggere" questo avverario? Nella prevenzione. Eppure, come viene detto nell'articolo, troppo pochi bambini e donne effettuano i test Hiv.

Vi pone rimedio la Campagna "Uniti per i bambini, uniti contro l'Aids" che proseguirà fino al 2010 per informare e sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale, per fare pressione sui governi e per raccogliere i fondi necessari a far sì che i bambini non siano più il volto invisibile dell'Aids.
Ma il problema non finisce qui, non è isolato in quei paesi che noi occidentali sentiamo "lontani", per dirla in tono apocalittico, nessuno è al sicuro, non lo è il bambino africano come non lo è il benestante italiano, in quanto 4.000 persone all'anno contraggono il virus anche nel nostro paese.

Fonte completa: http://www.unita.it/index.php?section=news&idNotizia=73755


Nel pieno della ventunesima giornata contro l'Aids i dati parlano, e quello che hanno da dire non è per niente incoraggiante. Aids, virus di anziana scoperta, che non ha ancora una cura. Solo per il fatto che, anche se forse non per molto e non del tutto, è incurabile, andrebbe prevenuto in tutti i modi. Prevenzione, prevenzione, prevenzione. Eppure, anche se ben si sa la sua pericolosità, e sebbene certe volte sia inevitabile il contagio ad esempio da madre a figlio, la situazione non migliora perchè un malato su due non sa di avere il virus, perchè solo il 30% della popolazione italiana (nel caso specifico), si sottopone al test (la metà rispetto alla percentuale degli altri Paesi Europei). Ma perchè? Perchè non si fanno test quando è risaputo che ci sono cure per rallentare gli effetti devastanti della malattia?
I consigli sono sempre gli stessi, usare il preservativo e fare i test, perchè l'Aids non è più una malattia che colpisce determinate categorie o determinate età, non è più la malattia dei tossicodipendenti, oggi la percentuale più alta nelle modalità di trasmissione è per via sessuale, e non riguarda solo gli omosessuali ma anche eterossessuali incauti e che sottovalutano il rischio, spesso ignorando la possibilità di verificare di essere infetti.

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