venerdì 12 dicembre 2008

60 anni di Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo

"L’atto formale dell’Onu segnò l’avvio di un processo politico all’insegna di una nuova consapevolezza da parte dei governi: la certezza che la pace in ambito internazionale si sarebbe potuta costruire solo sulla base del concreto riconoscimento dei diritti di ciascun individuo, indipendentemente dalla sua appartenenza etnica o dalla sua fede"

Fonte:http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=12438&sez=HOME_NELMONDO&npl=&desc_sez=

Parole. Parole. Parole.
60 anni fa viene
approvata
la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. I paesi aderenti hanno avuto ben 60 anni per realizzare quel progetto, forse un po' utopistico, che è la pace; l'obiettivo, come non è necessario dimostrare con chissà quale ragionamento, non è stato raggiunto.
I commenti ora sarebbero sempre gli stessi, sempre di sfiducia verso il mondo, le organizzazioni umanitarie, la politica, la pace e in più altre considerazioni per altro inutili nel cercare di trovare una soluzione, infatti la soluzione c'è, è riconoscere e rispettare i diritti di ciascun individuo, come scritto sopra.
Ma chi rispetta chi oggi? Il rispetto non c'è neanche tra genitori e figli, tra insegnanti e alunni, tra grandi e piccoli, tra bianchi e neri, come si pretende di raggiungere la pace addirittura tra nazioni?
Come si fa ad avere fiducia di fronte a certe premesse?

Non si può.

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