venerdì 19 dicembre 2008

Petrolio scende ai minimi.



Oggi ho deciso di postare un video a proposito del prezzo del petrolio, che sembra tornato accessibile. Dato rassicurante, un ritorno al passato, ma non dimentichiamo che tutto è legato alla recessione, cosa, invece, tutt'altro che rassicurante.

Video preso da: http://tg24.sky.it/tg24/economia/2008/12/19/Petrolio_scende_ai_minimi_dal_febbraio_del_2004.html

venerdì 12 dicembre 2008

60 anni di Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo

"L’atto formale dell’Onu segnò l’avvio di un processo politico all’insegna di una nuova consapevolezza da parte dei governi: la certezza che la pace in ambito internazionale si sarebbe potuta costruire solo sulla base del concreto riconoscimento dei diritti di ciascun individuo, indipendentemente dalla sua appartenenza etnica o dalla sua fede"

Fonte:http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=12438&sez=HOME_NELMONDO&npl=&desc_sez=

Parole. Parole. Parole.
60 anni fa viene
approvata
la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. I paesi aderenti hanno avuto ben 60 anni per realizzare quel progetto, forse un po' utopistico, che è la pace; l'obiettivo, come non è necessario dimostrare con chissà quale ragionamento, non è stato raggiunto.
I commenti ora sarebbero sempre gli stessi, sempre di sfiducia verso il mondo, le organizzazioni umanitarie, la politica, la pace e in più altre considerazioni per altro inutili nel cercare di trovare una soluzione, infatti la soluzione c'è, è riconoscere e rispettare i diritti di ciascun individuo, come scritto sopra.
Ma chi rispetta chi oggi? Il rispetto non c'è neanche tra genitori e figli, tra insegnanti e alunni, tra grandi e piccoli, tra bianchi e neri, come si pretende di raggiungere la pace addirittura tra nazioni?
Come si fa ad avere fiducia di fronte a certe premesse?

Non si può.

mercoledì 3 dicembre 2008

Mai più uccisi perché gay



E' lo slogan degli omosessuali contro l'osservatore permanente del Vaticano presso le Nazioni Unite, Celestino Migliore, che ha chiesto all'Onu di non impegnarsi per la depenalizzazione universale dell'omosessualità. Nel mondo ci sono 88 paesi che condannano con il carcere, la tortura e i lavori forzati le persone in quanto lesbiche, gay e trans, in 7 di questi paesi è prevista anche la pena capitale.

Fonte completa:http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/esteri/benedetto-xvi-27/sitin-vaticano/sitin-vaticano.html

La posizione di Migliore è senza dubbio contraddittoria, nel senso che non combacia con la predicazione evangelica cristiana, che invece propone valori di fratellanza e amore. In questo caso, la questione non è più l'accettazione dell'unione gay, dei loro matrimoni e quant'altro, ma si parla invece di rispetto per la vita umana. Non è accettabile, nel 2008 dover affrontare una Shoa degli omosessuali, ma soprattutto non è accettabile che lo stesso Papa non combatta per porre un freno, ma dica anzi: "essere gay resti illegale" (dal titolo del Manifesto di ieri).

Come può la massima autorità cattolica ignorare un tale problema? Questo è rimanere con le mani in mano, o anche "lavarsene le mani", mentre degli innocenti muoiono.

Un'altra questione nasce dal fatto che quando si parla di pena di morte per gente che ha ucciso(non intendo dire che meritino la morte), è tutto un festival della difesa della vita umana, mentre di fronte a questa pena capitale, la risposta è: rimanga illegale, i gay continuino a morire.
Non sono forse uomini anche loro? Non hanno forse gli stessi diritti di tutti gli altri?
A quanto pare, l'epoca di Hitler non è del tutto un ricordo.

Altri spunti presi da: http://www.ilfoglio.it/soloqui/1471

lunedì 1 dicembre 2008

Giornata mondiale contro l'Aids

Primo dicembre 2008, Giornata mondiale della lotta contro l'Aids, giornata che unisce tutte le nazioni con una serie di iniziative, appuntamenti e convegni che fanno il punto sulla malattia. Secondo il più recente rapporto dell'Agenzia delle Nazioni Unite per la lotta contro l'Aids (Unaids), la comunità internazionale sta perdendo la sua battaglia contro il virus.
Ma dove sta la chiave per "sconfiggere" questo avverario? Nella prevenzione. Eppure, come viene detto nell'articolo, troppo pochi bambini e donne effettuano i test Hiv.

Vi pone rimedio la Campagna "Uniti per i bambini, uniti contro l'Aids" che proseguirà fino al 2010 per informare e sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale, per fare pressione sui governi e per raccogliere i fondi necessari a far sì che i bambini non siano più il volto invisibile dell'Aids.
Ma il problema non finisce qui, non è isolato in quei paesi che noi occidentali sentiamo "lontani", per dirla in tono apocalittico, nessuno è al sicuro, non lo è il bambino africano come non lo è il benestante italiano, in quanto 4.000 persone all'anno contraggono il virus anche nel nostro paese.

Fonte completa: http://www.unita.it/index.php?section=news&idNotizia=73755


Nel pieno della ventunesima giornata contro l'Aids i dati parlano, e quello che hanno da dire non è per niente incoraggiante. Aids, virus di anziana scoperta, che non ha ancora una cura. Solo per il fatto che, anche se forse non per molto e non del tutto, è incurabile, andrebbe prevenuto in tutti i modi. Prevenzione, prevenzione, prevenzione. Eppure, anche se ben si sa la sua pericolosità, e sebbene certe volte sia inevitabile il contagio ad esempio da madre a figlio, la situazione non migliora perchè un malato su due non sa di avere il virus, perchè solo il 30% della popolazione italiana (nel caso specifico), si sottopone al test (la metà rispetto alla percentuale degli altri Paesi Europei). Ma perchè? Perchè non si fanno test quando è risaputo che ci sono cure per rallentare gli effetti devastanti della malattia?
I consigli sono sempre gli stessi, usare il preservativo e fare i test, perchè l'Aids non è più una malattia che colpisce determinate categorie o determinate età, non è più la malattia dei tossicodipendenti, oggi la percentuale più alta nelle modalità di trasmissione è per via sessuale, e non riguarda solo gli omosessuali ma anche eterossessuali incauti e che sottovalutano il rischio, spesso ignorando la possibilità di verificare di essere infetti.